Bourne Affair by Robert Ludlum & Eric Van Lustbader

Bourne Affair by Robert Ludlum & Eric Van Lustbader

autore:Robert Ludlum & Eric Van Lustbader [Ludlum, Robert & Van Lustbader, Eric]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858693506
editore: Rizzoli
pubblicato: 2018-10-30T23:00:00+00:00


22

Si stava facendo sempre più tardi. La luce nella stanza, già soffusa di per sé, si era fatta persino più bassa. Harry Hornden non era tornato e Fulmer sedeva immobile, cuocendo nel suo brodo. Da un lato voleva andarsene, trovare Max e consegnarlo al dipartimento per la Sicurezza nazionale. Dall’altro, con una certa sorpresa, sentiva un forte desiderio di rimanere lì, insieme a Gwyneth. Era da molto che non perdeva la testa per una donna. Era confuso. Com’era possibile che in così poco tempo sua moglie e i suoi figli fossero diventati parte di un altro universo, esistenti solo nelle fotografie nascoste nel cassetto di una scrivania? La scrivania di qualcuno che una volta avrebbe potuto riconoscere.

Gwyneth gli dava le spalle, si stava versando un altro bicchiere. Fulmer fissava le due natiche sode della donna, e il solco che le divideva.

«Marshall» disse lei, «posso chiederti perché sei ancora qui?» Si voltò. «Dopotutto, hai avuto ciò per cui sei venuto.»

«Cosa bevi?» domandò lui alzandosi dal divano.

«Assenzio.» Gwyneth sollevò il bicchierino, colmo di un liquido verde smeraldo. «Quello vero.»

Fulmer aveva sentito strane storie sull’assenzio, ma non aveva mai avuto motivi particolari per prestarvi attenzione. Affascinato, guardò Gwen mettere una zolletta di zucchero su un cucchiaio forato, poggiarlo sul bicchiere e versarvi sopra, lentamente, un filo di acqua fredda da una caraffa. Il risultato era sorprendente: il liquido si opacizzò, diventando pallido e ghiacciato.

«È un liquore. Francese» spiegò Gwyneth posando tutto l’armamentario per la preparazione. «Lo portarono qui gli emigrati neri che erano stati a Parigi.»

«Be’, allora non m’interessa, poco ma sicuro.»

Gwyneth arricciò le labbra. «Di chi non t’importa? Dei francesi o dei neri?»

«I francesi sono idioti. Amano solo se stessi e credono di sapere tutto, eppure non sanno neanche governare il loro Paese. Li odio.»

«E i neri?»

«I francesi li hanno accolti, no? Li hanno accettati come loro pari. L’ho detto che sono idioti.»

«Tieni, provalo.» Gwyneth gli passò il bicchiere. «Forse questo mitigherà il tuo astio.»

«Non c’è niente che possa mitigarlo.»

Di nuovo quel sorriso, le labbra voluttuose che si incurvavano appena. «Be’, visto che sei qui...»

Gwyneth si spostò e si fermò davanti a lui, così vicino che Fulmer sentì il calore del suo corpo, e non poté trattenersi dal respirarne la fragranza.

«Quale profumo ti sei messa?»

«Ti piace?»

«Sì.»

Lei sorrise. «Nessun profumo.»

Se Fulmer fosse stato capace di arrossire – e non lo era – il collo e le guance sarebbero andati in fiamme. Per distrarsi prese il bicchiere che lei gli stava offrendo.

«Sai, l’assenzio è nato per essere bevuto a tarda sera.»

Fulmer ne prese un sorso e sentì la bocca invasa dai sapori: liquirizia, una traccia decisa di erbe e un qualcosa di amaro, come se stesse masticando una radice.

«Che ne pensi?»

«Non è terribile.» Ne prese un altro sorso.

Gwyneth si mise a ridere. «Contiene tujone, essenza presente nella pianta di assenzio maggiore, e altre erbe. Schiarisce la mente e rinvigorisce il corpo, mentre l’alcol ha un effetto rilassante. Davvero, non c’è niente di simile.» Lo guardò da sotto le lunghe ciglia. «E, per quanto riguarda i francesi.



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